La menopausa (la naturale fine delle mestruazioni che si verifica di solito tra i 45 e i 55 anni) può aumentare il rischio di sviluppare l’osteoporosi, una condizione in cui le ossa diventano sottili (meno dense) e possono fratturarsi facilmente.

Il Ministero della Salute riporta che, in Italia, l’80% delle persone che soffrono di osteoporosi sono proprio donne in post-menopausa.

Il calo dei livelli di estrogeni che si verifica nel periodo della menopausa determina un aumento della perdita ossea. Si stima che, in media, le donne perdano fino al 10% della loro massa ossea nei primi cinque anni dopo la menopausa.

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Il calcio, prezioso alleato delle donne in menopausa

Il calcio è un nutrimento essenziale coinvolto nella maggior parte dei processi metabolici, i suoi sali di fosfato forniscono rigidità meccanica alle ossa e ai denti. Il restante è necessario per molte attività che contribuiscono al normale funzionamento dell’organismo. Il calcio aiuta i vasi sanguigni a contrarsi e ad espandersi, fa contrarre i muscoli, aiuta a inviare messaggi attraverso il sistema nervoso e supporta le ghiandole a secernere ormoni.

Nell’essere umano l’osteoporosi è comunque una caratteristica comune dell’invecchiamento. L’indebolimento delle ossa inizia nelle donne con la menopausa e negli uomini a circa 55 anni, con conseguente aumento dei tassi di frattura patologica in entrambi i sessi. Il rischio di frattura individuale è inversamente correlato alla densità ossea. Durante la menopausa aumenta l’escrezione di calcio e quindi il fabbisogno giornaliero nelle donne in post-menopausa varia tra 1000 mg e 1200 mg, rendendo cruciale l’adeguata assunzione di calcio in associazione alla vitamina D, oltre ad una moderata attività fisica. Un importante studio pubblicato sul Journal of Bone and Mineral Research ha esaminato la correlazione tra osteoporosi, assunzione di calcio e attività fisica, valutando l’indice di massa corporea (BMI) in 1075 donne e 690 uomini di età compresa tra 69 e ± 6,7 anni. I risultati hanno mostrato che un adeguato apporto di calcio con la dieta insieme ad uno stile di vita fisicamente attivo può migliorare la qualità e forse la durata di vita nella popolazione anziana con riduzione del rischio di osteoporosi.

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Acqua Lete fornisce un adeguato apporto di calcio per le donne per prevenire l’osteoporosi

Il consumo quotidiano di acque minerali iposodiche e con un elevato contenuto di calcio fornisce un importante contributo per l’assunzione di questo prezioso minerale. Per i nutrizionisti può rappresentare, in sostituzione delle consuete raccomandazioni relative al consumo di prodotti lattiero-caseari, un buon modo per migliorare l’assunzione di calcio, senza dover consumare alimenti ricchi di grassi saturi come latte e formaggi a tutto vantaggio dell’apparato cardio-circolatorio. Acqua Lete è in grado di fornire un ottimo apporto di calcio (308 mg/l) facilmente assorbibile per altre proprie caratteristiche, quali l’elevato contenuto di bicarbonati e la bassa concentrazione di sodio. Due litri di Acqua Lete concorrono fino al 62% del fabbisogno quotidiano di calcio, prezioso alleato delle donne in menopausa.